I segreti della guerra afghana
Mercoledì 12 giugno a Roma presentazione del libro "Afghanistan, missione oppio", di Giorgia Pietropaoli. Presente anche l'ex alto funzionario in Afghanistan, Maniccia.
Il libro della popoffiana Giorgia Pietropaoli che verrà presentato mercoledì 12 giugno (18.30) alla libreria Koob di Roma (via Luigi Poletti, 2 - zona Flaminia).
Il libro della popoffiana Giorgia Pietropaoli che verrà presentato mercoledì 12 giugno (18.30) alla libreria Koob di Roma (via Luigi Poletti, 2 - zona Flaminia).
- La produzione di oppio dell'Afghanistan è in aumento per il terzo anno consecutivo e sta raggiungendo un nuovo record. È quanto rivelato dal rapporto sui rischi legati alla produzione di oppio in Afghanistan rilasciato dall'ufficio delle Nazioni Unite contro droga e crimine (Unodc). I funzionari internazionali che operano in Afghanistan temono che dopo il 2014, quando le truppe della coalizione internazionale presenti nel Paese si ritireranno, il narcotraffico si espanda fino a trasformare l'Afghanistan in un narcostato, ovvero un Paese dove la percentuale maggiore del Pil deriva dal commercio di droga e dove lo Stato è inefficiente o compiacente verso il narcotraffico. Secondo le Nazioni Unite, nel 2011, i guadagni della vendita degli oppiacei afgani equivalevano a circa il 16% del Pil dell'Afghanistan, ma nel 2004 questa cifra è arrivata al 60%.
La produzione e il traffico di droga in Afghanistan sono aumentati da quando la guerra e iniziata, nel 2000. La missione di pace della Nato, che aveva promesso anche un contenimento e uno sradicamento di questa economia illegale, ha miseramente fallito. Molti esperti raccontano come la "missione di pace" sia in realtà una copertura per favorire la produzione di droga in Afghanistan, e come la Cia sia coinvolta in essa.
"Afghanistan, missione oppio" è un libro che racconta tutto questo e molto di più. Racconta del coinvolgimento nel conflitto delle case farmaceutiche e di come molte di esse lucrino dallo stato di guerra. E, con un finale a sorpresa, il libro in esame il coinvolgimento della Cia in traffici di droga legati a guerre in tutto il mondo, spiegando come questo sia un mezzo spesso usato dall'intelligence statunitense (e non solo) per reperire fondi. Viene analizzato, infine, il ruolo della 'Ndrangheta in questo traffico, i luoghi che la droga afghana attraversa per arrivare in Italia, per poi essere smistata nel resto del mondo.
di Franco Fracassi
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