La trama di Pianeta terra: ultimo atto. Perché saranno gli uomini a distruggere il mondo
Anno 2019. La tempesta sismica iniziata a Sumatra nel 2004 ha già
distrutto Catania, Los Angeles, Istanbul, Osaka, uccidendo milioni di
persone. Nel 2016 il supervulcano di Yellowstone è esploso, ricoprendo
di cenere gli Stati Uniti. I ghiacci polari sono spariti, il livello del
mare si è alzato e Venezia, New York, Londra sono state sommerse. Il
clima è impazzito, con estati bollenti e picchi di gelo invernale, e
tempeste, uragani e alluvioni. I nove miliardi di uomini hanno sempre
più fame, le terre da coltivare non bastano e molto di quanto producono
ingrassa animali che diventeranno bistecche. In mare nuotano solo
meduse. L'acqua è diventata una merce e per controllarla si combattono
guerre feroci. Il petrolio è finito, e le energie alternative non sono
sufficienti. Quando esplode il reattore nucleare di Osaka, e dopo
qualche mese altre centrali in Slovenia e Slovacchia, si innesca una
reazione a catena che porta al blakout planetario e alla contaminazione
radioattiva totale. Gli uomini, fiaccati e impreparati, non ce la fanno.
Ne sopravvive uno solo, che chiuso in un rifugio racconta come tutto
questo sia stato possibile. Uno scenario fantascientifico? Tutt'altro,
ci spiega Mario Tozzi. È solo la proiezione immaginifica di quanto la
scienza ci prospetta come il nostro futuro. Ma noi preferiamo ignorarlo,
senza modificare il nostro stile di vita. Il pianeta è stanco di noi ma
non sarà a causa sua che spariremo. Se continuiamo così, ad annientarci
ce la faremo benissimo da soli.
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