Si è svolta lunedì 7 Febbraio 2011, presso l’Aula Agostini dell’Antico Ospedale San Gallicano (in via di San Gallicano 25/a), alle ore 16,00, la Conferenza Stampa per la
Presentazione del Libro “
Sessualità e Culture - Mutilazioni genitali femminili: risultati di una ricerca in contesti socio-sanitari” a cura di
Aldo Morrone e
Alessandra Sannella (edito da Franco Angeli). Sono intervenuti alla presentazione Isabella Rauti, autrice della prefazione del volume e membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, e il Dott. Pietro Vulpiani (UNAR - Ufficio Nazionale Anti Discriminazione Razziale). Alla conferenza hanno partecipato anche l'On. Souad Sbai, la dott.ssa Vaifra Palanca, Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'INMP, e il dott. Omar Abdulcadir dell'Ospedale Careggi di Firenze.
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Le Mutilazioni Genitali Femminili sono pratiche tradizionali oggi presenti anche in Europa ed in molti paesi interessati dai fenomeni migratori. Si stima che nel mondo siano oltre 140 milioni le bambine e le donne coinvolte negli eventi escissori, un numero che presenta il dramma a livello mondiale e non più circoscritto alle aree dell’Africa Sub sahariana. L’INMP presenta alla stampa e agli esperti del settore, il libro Sessualità e culture per promuovere una riflessione sugli aspetti culturali del fenomeno e sugli interventi socio-sanitari.
In concomitanza con la
Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, il 6 febbraio, è stato presentato in conferenza stampa il volume ‘
Sessualità e Culture, Mutilazioni genitali femminili: risultati di una ricerca in contesti socio-sanitari’, realizzato dall’INMP con il contributo del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Ospedale Careggi di Firenze, il Centro Regionale di Riferimento e Prevenzione e Cure Complicanze della MGF di Firenze e l’Istituto Internazionale di Scienze Mediche, Antropologiche e Sociali (IISMAS). Un’occasione di approfondimento del fenomeno delle MGF grazie alla ricerca svolta dall’Istituto, a livello nazionale, in ambito socio-sanitario. La tecnica di lavoro e l’indagine sulle percezioni ed i significati attribuiti alle mutilazioni genitali femminili da parte degli operatori, dei mediatori transculturali, ben descrivono, oltre all’incidenza sul territorio nazionale, le difficoltà e le risorse del personale sociosanitario nell’accoglienza delle donne che hanno subito tali mutilazioni. La ricerca rappresenta un punto di riferimento contro falsi allarmi sociali, il sensazionalismo dei mass media ed i pregiudizi, che spesso forniscono un’immagine distorta della diffusione delle mutilazioni, creando un muro interpretativo.
Lo studio è stato realizzato tramite la somministrazione di questionari e svolgimento di focus group in 5 regioni: Piemonte, Toscana Lazio, Puglia e Sicilia, in 8 capoluoghi, coinvolgendo migliaia di operatori, allo scopo di tracciare una mappa orientativa delle MGF in Italia. Un lavoro fondamentale per delineare, attualizzandolo, il fenomeno delle MGF, considerando che il nostro Paese ha il più alto numero di casi in Europa, determinato dal fatto l’Italia è meta d’immigrati provenienti da aree sensibili alle pratiche scissorie (Somalia, Etiopia ed Eritrea). La partecipazione, consapevole e professionale, degli operatori, insieme a nuove strategie di intervento a carattere multidisciplinare, saranno i fattori sui quali si giocherà, nel prossimo futuro, la possibilità di una migliore interpretazione.
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Vi è un impegno costante del nostro Paese sulla scena internazionale, ma anche su quella nazionale, con interventi tesi alla tutela della salute e della dignità delle donne, anche su questo argomento". Il Ministro per le Pari Opportunità (
assente alla conferenza per motivi di salute) esprime con queste parole, il lavoro svolto nel contrasto delle MGF in Italia, ponendo il nostro Paese in prima fila nel contrastare qualsiasi pratica che violi i diritti umani.
guardate qua:
Ho deciso di pubblicare queste foto senza censure perchè è giusto che la gente si renda conto cosa significa questa pratica.
Questa pratica è sbarcata in Italia dagli anni ’80 e solo dal 2006 è
stata istituita una legge che la vieta, ma non è sufficiente, ci vuole
una campagna di sensibilizzazione! Queste pratiche non solo sono dannose
per la vita della donna, causa di infezioni, morti precoci, danni alla
madre e al nascituro, sofferenze attroci perchè fatte spesso senza
anestesia, ma rappresentano una vera e propria forma di privazione del
piacere femminile che crea problemi fisici e psicologici a chi ne è
vittima.
Sono più di 50.000 nel nostro Paese (e milioni nel mondo) le donne che
non hanno diritto ad una vita sessuale, ci rendiamo conto di questo?
Nelle foto che ho allegato all’articolo notiamo due pratiche:
la seconda coinsiste nell’asportazione quasi totale del clitoride e
parte delle grandi e piccole labbra e la terza coinsiste
nell’asportazione di grandi labbra, piccole labbra, clitoride e cucitura
degli orani genitali femminili esterni lasciando solo la vagina in modo
parziale che serve per far uscire il mestruo e le urine. Quando la
donna si sposa, lo sposo scuce la vulva e ha rapporti sesuali con la
moglie che poi sarà ricucita dopo la gravidanza (prima foto).
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http://cipiri.blogspot.com/2012/01/infibulazione-la-privazione-del-piacere.html
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